21 Aprile 753 a.C, la data che la tradizione identifica con il Natale di Roma. Da quell’evento che segnò la storia del mondo, Roma si celebra in molti modi. Libri, eventi, manifestazioni, speciali tv, documentari e rievocazioni storiche.
Oggi Roma compie 2773 anni, un’età veneranda ma sempre giovane per una città straordinaria. Che ha saputo resistere ai secoli, alle devastazioni, alle guerre e al naturale scorrere del tempo. Ma la Città Eterna, come viene chiamata, non teme l’aumentare delle candeline.
Roma è una città che ti entra nel sangue, specie se sei romano o lo diventi nel tempo, e non riesci mai a dimenticarla del tutto. Per me, ad esempio, è come una seconda pelle: nonostante le difficoltà, non c’è altra città dove potrei vivere senza sentirmi mancare il respiro.
E allora voglio celebrare il Natale di Roma con una delle mie poesie in romanesco ”Auguri Roma mia”. Una poesia che è parte di quei piccoli estratti di quotidianità che si possono trovare raccolte sulla mia pagina Facebook e QUI.
”Auguri Roma mia”
Dicheno che sei più vecchia,
ma pe me nun è vero.
Sei bella come na vorta,
solo te sei trasformata.
Ma io te riconosco,
me fai batte sempre er core.
Li profumi, li colori
e quell’arietta frizzantina
stanno sempre là.
A ricordamme quanto so fortunato,
a ricordamme quanto te amo.
Auguri Roma mia,
e nun je dà retta, sei sempre na meravija.