I sentimenti, forti e intensi. Spesso coinvolgenti, altre volte desolanti. Come la paura, di cui non sempre si scrive. Perchè allora non scrivere delle poesie sulla paura? Ovviamente sempre in romanesco, nel mio romanesco del cuore che mi piace sempre ricordare è il dialetto che ho ascoltato fin da piccolo. Magari imperfetto, non a regola d’arte ma mio. Molto mio.
Ecco allora nascere “Me nasconno da te”, una poesia che racconta ciò che spesso accade a molti di noi: cerchiamo e vogliamo da sempre una persona e quando la troviamo, finiamo per fuggire. Ma da chi stiamo realmente fuggendo? Da lei oppure dalla proiezione che ci siamo costruiti di noi, mentre ci immaginiamo fallire nel renderla felice?
Spesso fuggiamo da una sbagliata immagine di noi stessi, da una paura futura che nel presente non esiste. Perchè il presente è solo e solamente vivere la vita e vivere le persone che incontriamo. Fallire è una delle alternative, ma vale la pena rischiare di farlo. Vi lascio allora a “Me nasconno da te”, una delle mie poesie sulla paura in romanesco
“Me nasconno da te”
Te cerco da sempre,
nell’occhi de chi incontro.
Eppure quanno c’eri, so scappato.
De che c’ho paura, me so chiesto.
De te no de sicuro, forze più de me.
de quanto sò sbajato,
de quanto penzavo de nun potette fà felice.
Perchè io, alla fine, te cercavo pe questo.
Pe vedè a felicità nell’occhi tua,
pe vedette soride de gioia e d’amore.
Che nun c’è soriso più bello de quello de na donna amata.
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