Nel lavoro, nella vita, nelle relazioni, nello sport. Per raggiungere risultati ci vuole motivazione. Ognuno di noi conferisce alla motivazione un significato tutto suo. Nella sua accezione più comune la si potrebbe descrivere come il motore delle azioni.
Non sempre la motivazione equivale ad essere motivati. Molto spesso infatti essa coincide con una necessità, ovvero con ”una motivazione” per fare qualcosa. Ma in ordine al raggiungimento di un obiettivo a noi non interessa questo lato. Non andiamo certo a toccare la psicologia, che lasciamo a chi di questo ha fatto una professione ed ha titolo di parlarne. Qui ci interessa ”la” motivazione, ovvero la forza che ci spinge a lavorare o ad agire in maniera corretta e proattiva per raggiungere un obiettivo.
Motivazione: fra ambizione e riflessione
Il significato dei passi che quotidianamente facciamo quando ci poniamo un traguardo; perché che sia lavoro o sport, vita o miglioramenti personali, di questo parliamo. Di una bandiera a scacchi che vogliamo veder sventolare al nostro passaggio. Mettiamo il caso di voler dare vita ad un progetto lavorativo, particolarmente articolato e complesso ma nel quale crediamo fortemente. E allora ci dividiamo naturalmente in due: ambizione e riflessione.
Il primo elemento è di certo quello più ambiguo e pericoloso se preso alla leggera. E ascoltato in maniera dissennata. Essere ambiziosi è di certo un fattore positivo, perché segnala la volontà di arrivare in alto. Di raggiungere un obiettivo nel miglior modo possibile, ricercando successo e soddisfazione. Ma se l’ambizione non viene correttamente mitigata con attente riflessioni diventa smania di successo. Ed è allora che rischiamo di farci male perché non vediamo le difficoltà.
La motivazione è quell’elemento che si pone esattamente a metà fra ambizione e riflessione. Perché ci dona la capacità di non smontare gli entusiasmi seppure rimanendo con i piedi per terra. ”Conosco le difficoltà ma sono motivato a farlo perché credo in questo progetto”. Frasi come questa ci indicano dove sia la giusta misura, in ambito lavorativo e progettuale, fra ambizione e riflessione. Ovvero nella motivazione ragionata.
Gli stimoli: ad ognuno il suo
Ma dove trovare gli stimoli per accendere la motivazione? Anche in questo caso, specie se parliamo di lavoro e progetti, ognuno ha il suo ”clic” grazie al quale sente scattare la scintilla. Di sicuro c’è che se crediamo fortemente in un’idea o un progetto saremo certamente più motivati nel portarlo avanti.
Viceversa è assai complesso essere motivati per un’idea in cui non si crede. Credere, ecco la keyword per questo nostro ragionamento. Credere nell’idea e in noi stessi, che di quell’idea ci facciamo portatori sani. Trovare soluzioni adatte, studiare le difficoltà ed essere coscienti che fino all’ultimo lotteremo per raggiungere la bandiera a scacchi.
Motivazione: l’obiettivo siamo noi
La motivazione è, in conclusione, un modo per credere in un progetto o in un’idea e allo stesso tempo credere in noi stessi. Lottando e sudando per quell’idea staremo allo stesso tempo lottando per la nostra crescita personale. Non per superare i nostri limiti, che a loro volta ci porrebbero altri limiti rendendoci inadeguati all’infinito, bensì come compagni di un percorso che stiamo facendo. A cui guardare per capire come muoverci e dove stiamo eventualmente sbagliando. Guardare dentro di sé è il primo passo. Là si cela la motivazione.
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