Arriva la stagione del mare, degli amori fugaci, dei sogni. Oggi ho scritto, di getto ricordando il mare, una delle mie poesie sull’estate in romanesco. Ancora una poesia qui, dopo aver concentrato gli sforzi sul mio sito di poesie in romanesco.
L’estate è il momento delle notti passate ad ascoltare il suono del mare nei nostri pensieri. A sognare un sussurro delicato, in riva al mare. Un’avventura da ricordare per sempre, illuminata dal fuoco di un falò in spiaggia. Sensazioni che ci accompagnano da sempre, non conta l’età e non conta chi siamo e cosa facciamo.
L’estate è una fiamma che si spegne al ritorno ma si riaccende ogni volta che il caldo ci spinge a toglierci i vestiti pesanti. E a rimettere mano ai nostri sogni, che siano presenti, passati o non ancora sognati. Oggi pubblico quindi ”Profumo de sogni”, una delle mie poesie sull’estate in romanesco.
”Profumo de sogni”
T’ho aspettato tanto,
pe risentì quer profumo.
Pe riprovà quer brivido,
che durava na notte o na vita ntera.
Perché sua sabbia c’ho lasciato n core,
o forze più de uno, a penzacce bene.
Eppure ce torno sempre,
forze perché spero da rincontratte.
De potette sfiorà ancora na vorta,
de risentitte respirà forte, mentre se baciamo.
Pe ditte n’antra vorta che nun t’ho mai dimenticato,
e che quer sale ancora me brucia e labbra.
Photo – Pixabay