Cerchiamo la perfezione. Cerchiamo qualcosa che non esiste. Un modo di essere impeccabile, che ci porta alla ricerca di un noi “altro” da noi. Siamo imperfetti, e lo sappiamo. Di questo parlo nell’ultima delle mie poesie di vita in romanesco.
E quando troviamo qualcuno che ci ama per quel che siamo, per le nostre difficoltà e i nostri inciampi, allora capiamo. Senza necessità di spiegazioni o di filosofie o astruse citazioni sulla vita. Non siamo perfetti. Ed è proprio questa la meraviglia della vita.
Sapere che c’è qualcuno per cui le nostre piccole e grandi imperfezioni, i nostri piccoli e grandi timori sono ciò che ci rende, ogni giorno, qualcosa di speciale. Di unico agli occhi di chi ci ama e di chi, in fondo, specchia i suoi silenzi nei nostri e ne crea una melodia. Oggi pubblico quindi ”Nun semo perfetti”, una delle mie poesie sull’estate in romanesco.
”Nun semo perfetti”
N fonno ce lo sapemo ma er guaio
è che nun volemo accettà. Che nun semo perfetti,
che sbajamo tutti. Che a vita è fatta più de sbaji
che de cose azzeccate. Ma a bellezza de ognuno de noi
sta proprio nello sbajà e poi, mettennosse na mano sur core,
rennese conto e ariarzacce. Ar suono de n soriso.
Er soriso de chi ce ama. Che n quer momento,
com e pe maggìa, ce cura tutte e ferite.
Photo – Pixabay