L’estate è il momento delle passioni, del mare, del sale sulla pelle. Dei sogni e delle avventure. Degli amori che durano poco ma sono intensi come il fuoco che arde. L’estate va raccontata come un film, va spiegata e cantata. Agosto, poi, ci racconta di tramonti indimenticabili e di storie da tenere custodite nel profondo. Per questo ho pensato di scrivere una poesia sul ferragosto in romanesco.
Ognuno di noi serba nei suoi ricordi un Agosto indimenticabile, un ferragosto dai contorni così dolci e divertenti da essere eletto come il più bello di sempre. Specie quando si è giovani, quando si sogna in riva al mare, quando ancora si facevano i falò in spiaggia con chitarra e pizza. L’estate è un modo di essere che non passa mai. Un inno alla gioia effimera che dura dall’alba al tramonto, bagnata dal mare e riscaldata dal sole. E cullata dalle note della musica che amiamo. Ecco quindi ”Pe Feragosto”, una mia poesia sul ferragosto in romanesco.
“Pe feragosto“
Me so fermato a sentì l’onde,
me so lasciato cullà da n sogno.
Speranno de svejamme su na spiagga, ar tramonto.
Cor sale su a pelle, e er core morbido.
Guardanno occhi pieni d’amore, sdraiati vicini.
I sogni de n’estate così, de n feragosto de quelli belli.
De certe sere estive, che sanno de felicità.
De mare carmo, de onde che te coccolano i penzieri.
De notti che durano na vita, de desideri nconfessabbili.
me te ricordo ancora, ntorno a quer falò.
Che te guardavo mentre ridevi. E me nnammoravo.
Pe na sera, o forze per na vita ntera.
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